Requisiti per ottenere da parte delle imprese una riduzione dell’aliquota Ires al 20% nel 2025 introdotta dalla legge di bilancio 2025
Cinque sono le condizioni che devono essere soddisfatte:
reinvestimento dell’80% degli utili (almeno il 30% in beni 4.0/5.0);
aumento dell’occupazione dell’1%;
nessun utilizzo della CIG;
rispetto di soglie minime di investimento;
mantenimento dei beni acquistati per cinque anni.
Condizioni ex ante per ottenere il beneficio
- Accantonamento utile a riserva: Approvazione bilancio 2024: almeno l’80% dell’utile netto risultante dal bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 deve essere accantonato in una apposita riserva e non distribuito ai soci.
- Investimenti minimi: Periodo 1° gennaio 2025-31 ottobre 2026: effettuare investimenti con caratteristiche 4.0 e/o 5.0 di importo non inferiore al maggiore tra: (a) 30% della quota (80%) di utile 2024 accantonato a riserva come da condizione 1. e (b) 24% dell’utile netto del bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2023. Importo minimo 20.000 euro.
- Numero Ula Esercizio 2025: il numero di unità lavorative per anno non deve essere inferiore al numero medio del triennio 2022-2024.
- Nuove assunzioni a tempo indeterminato : Esercizio 2025: devono essere effettuate nuove assunzioni che generino incremento occupazionale con i criteri di cui al Dlgs 216/2023 (super-deduzione 120%) almeno dell’1% rispetto al numero medio del 2024. Numero minimo: 1 nuovo dipendente indeterminato.
- Assenza di Cig Esercizi 2024 e 2025: la società non deve aver fatto ricorso alla Cig, eccezion fatta per la casistica prevista dall’articolo 11, lettera a), del Dlgs 148/2015 (situazioni dovute a eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai dipendenti, incluse le intemperie stagionali).
Condizioni ex post: per non decadere dal beneficio
A. Riserva da accantonamento utile 2024 : Fino al 31 dicembre 2026 (secondo esercizio successivo
al 2024): l’utile trattenuto nella apposita riserva non può essere distribuito.
B. Beni oggetto di investimento : Fino al termine del quinto esercizio successivo a quello di
investimento (2030 ovvero 2031 per gli investimenti realizzati nel 2026): i beni oggetto degli
investimenti minimi non devono essere ceduti, dismessi, o delocalizzati all’estero
- In sintesi, il mancato rispetto di una qualsiasi delle condizioni stabilite dalla legge per l’Ires premiale può portare alla perdita totale del beneficio, con conseguente necessità di versare la differenza d’imposta e potenzialmente anche gli interessi. È fondamentale che le società che intendono usufruire di questa agevolazione
pianifichino attentamente le loro attività, tenendo conto dei vincoli imposti dalla normativa
